Lo stambecco delle Alpi (Capra ibex) è un mammifero dell' ordine degli Artiodattili, della famiglia dei Bovidi e della sottofamiglia dei Caprini, diffuso lungo l' Arco alpino.
Storia
100.000 anni fa, lo stambecco viveva in tutte le regioni rocciose dell' Europa centrale.
È stato anche fonte d'ispirazione per i popoli del Neolitico che lo disegnavano nelle grotte in cui vivevano, come appare nelle pitture murali della grotta di Lescaux in Francia.
Fino al XV secolo,era presente lungo tutto l'Arco alpino, ma lo sviluppo delle armi da fuoco segnò ben presto la sua fine in quei territori. La medicina dell'epoca poi, tutta centrata sulla superstizione, gli fu fatale. Le corna, ridotte in polvere,furono utilizzate come rimedio contro l'impotenza ed il suo sangue come rimedioper i calcoli renali. Lo stomaco infine fu indicato per combattere ladepressione. Queste credenze persistettero fino al XIX secolo, ma ormai se ne contavano solo qualche centinaio d'individui nelle Alpi italianee francesi, mentre era completamente scomparso in Svizzera.
La specie deve la sua sopravvivenza alla famiglia reale italiana. Fu infatti il re Vitttorio Emanuele II che fece proteggere, nel 1856, gli ultimi esemplari, per riservarli alla sua caccia personale in una riserva privata situata in Valsavarenche dove, per suo ordine, un gruppo di guardia-caccia li proteggeva da altri cacciatori. Ad oggi, la Valle d'Aosta è l'unica regione dell'arco alpino in cui la specie non sia mai scomparsa in tempi storici.
100.000 anni fa, lo stambecco viveva in tutte le regioni rocciose dell' Europa centrale.
È stato anche fonte d'ispirazione per i popoli del Neolitico che lo disegnavano nelle grotte in cui vivevano, come appare nelle pitture murali della grotta di Lescaux in Francia.
Fino al XV secolo,era presente lungo tutto l'Arco alpino, ma lo sviluppo delle armi da fuoco segnò ben presto la sua fine in quei territori. La medicina dell'epoca poi, tutta centrata sulla superstizione, gli fu fatale. Le corna, ridotte in polvere,furono utilizzate come rimedio contro l'impotenza ed il suo sangue come rimedioper i calcoli renali. Lo stomaco infine fu indicato per combattere ladepressione. Queste credenze persistettero fino al XIX secolo, ma ormai se ne contavano solo qualche centinaio d'individui nelle Alpi italianee francesi, mentre era completamente scomparso in Svizzera.
La specie deve la sua sopravvivenza alla famiglia reale italiana. Fu infatti il re Vitttorio Emanuele II che fece proteggere, nel 1856, gli ultimi esemplari, per riservarli alla sua caccia personale in una riserva privata situata in Valsavarenche dove, per suo ordine, un gruppo di guardia-caccia li proteggeva da altri cacciatori. Ad oggi, la Valle d'Aosta è l'unica regione dell'arco alpino in cui la specie non sia mai scomparsa in tempi storici.
Distribuzione e Habitat
Lo stambecco è attualmente diffuso in tutto l'arco alpino, dalle Alpi Marittime ad ovest sino alle Alpi di Carinzia e di Slovenia ad est , ad altitudini comprese tra 500 e 3.000 m .Sebbene il suo areale si sia notevolmente ampliato nel corso del XX secolo,la sua distribuzione è tuttora abbastanza frammentaria.
Fatta eccezione per quella del Parco nazionale del Gran Paradiso, tutte le attuali popolazioni sono il frutto di reintroduzioni (Francia,Svizzera,Austria e Germania) o di nuova introduzione (Slovenia e Bulgaria).
Negli anni Novanta è stata stimata una popolazione complessiva di circa 30.000 esemplari. Di questi circa 15.000 vivono in Svizzera, 9.700 in Italia, 3.200 in Austria, 3.300 in Francia, 250 in Slovenia e 220 in Germania .
Il suo habitat tipico è costituito dagli ambienti rocciosi di alta quota, al di sopra della linea degli alberi. I costoni rocciosi scoscesi esposti a sud ricchi di vegetazione erbacea sono l'ambiente preferito. A livello subalpino li si può incontrare in aree aperte e soleggiate con presenza di affioramenti rocciosi .
Lo stambecco è attualmente diffuso in tutto l'arco alpino, dalle Alpi Marittime ad ovest sino alle Alpi di Carinzia e di Slovenia ad est , ad altitudini comprese tra 500 e 3.000 m .Sebbene il suo areale si sia notevolmente ampliato nel corso del XX secolo,la sua distribuzione è tuttora abbastanza frammentaria.
Fatta eccezione per quella del Parco nazionale del Gran Paradiso, tutte le attuali popolazioni sono il frutto di reintroduzioni (Francia,Svizzera,Austria e Germania) o di nuova introduzione (Slovenia e Bulgaria).
Negli anni Novanta è stata stimata una popolazione complessiva di circa 30.000 esemplari. Di questi circa 15.000 vivono in Svizzera, 9.700 in Italia, 3.200 in Austria, 3.300 in Francia, 250 in Slovenia e 220 in Germania .
Il suo habitat tipico è costituito dagli ambienti rocciosi di alta quota, al di sopra della linea degli alberi. I costoni rocciosi scoscesi esposti a sud ricchi di vegetazione erbacea sono l'ambiente preferito. A livello subalpino li si può incontrare in aree aperte e soleggiate con presenza di affioramenti rocciosi .
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