giovedì 3 giugno 2010

Imbalsamazione e Tassidermia

L'imbalsamazione è un insieme di tecniche volte a preservare un cadavere o un corpo animale (tassidermia) dalla decomposizione.

Storia antica
La civiltà degli Antichi Egizi fu,si ritiene,la prima in cui le tecniche di imbalsamazione si svilupparono in modo notevole.Gli Egizi ritenevano che la conservazione della salma potesse consentire allo spirito del defunto di riappropriarsene (e quindi resuscitare) in tempi successivi. La pratica era diffusa anche presso gli Inca e presso altre popolazioni del Perù, in aree climaticamente favorevoli ad operazioni di contrasto della decomposizione.

I primi esempi di cadaveri che conservano parti non ossee provengono infatti da sepolture in ambienti poco adatti alla decomposizione come deserti o zone molto fredde.Nella civiltà occidentale l'imbalsamazione fu utilizzata soprattutto per soldati e guerrieri di rango defunti lontano da casa ed i cui corpi si intendeva preservare per celebrarne le esequie nella madrepatria. È il caso dei Crociati e di alcuni militari morti nella Guerra di secessione americana.

I termini imbalsamazione e mummificazione indicano procedimenti analoghi.
L'imbalsamazione (dal latino in balsamum significa "mettere nel balsamo", cioè in una mistura di resine aromatiche);
il processo di mummificazione era molto simile: i corpi venivano trattati con unguenti, oli e resine poi avvolti in strati di tessuto anch'essi impregnati di resine.

Si ipotizza che a dare inizio alle tecniche di imbalsamazione in Egitto sia stata la constatazione che i cadaveri abbandonati nella sabbia calda del deserto si disidratavano, diventando meno sensibili alla putrefazione.

L'evoluzione della tecnica comprese anche l'eviscerazione, cioè l'estrazione degli organi interni, più difficilmente conservabili, che venivano posti in appositi contenitori, detti vasi canopi.

L'imbalsamazione moderna


Oggigiorno, l'imbalsamazione è destinata soprattutto alla preservazione di animali morti (trofei di caccia o animali ornamentali, ad esempio i fenicotteri, che furono di gran moda in Italia negli anni trenta, impagliati o
proprio imbalsamati). In questo contesto essa viene anche detta tassidermia (dal greco:"mettere in ordine" + "la pelle"), in quanto lo scopo principale è la conservazione di animali morti, adottata per preservare nel tempo l’integrità dell’aspetto di un animale, bloccando i processi di decadimento e di decomposizione a scopo dimostrativo o di studio, prevalentemente per gli interessi degli studiosi della fauna, degli amanti degli animali o dei cacciatori.
La tecnica consiste nel trattamento dei tessuti con sostanze di tipo conservativo e nella successiva imbottitura ed armatura dell’animale, in modo da mantenere l’aspetto che esso aveva da vivo.

Non mancano comunque ancor oggi applicazioni per la conservazione di cadaveri umani. Ad esempio, nella laica Unione Sovietica la salma di Lenin è stata imbalsamata. La moderna imbalsamazione si giova della scoperta della formaldeide, ad opera del chimico August Wilhelm von Hofman (1867). Questa sostanza, poi evoluta nella formalina, soppiantò l'allora usato arsenico.

Dopo l'immersione in liquidi battericidi, alcune sostanze derivate dall’ originaria formaldeide vengono immesse nel cadavere con appositi macchinari, che ne riempiono l'intero sistema vascolare e parte di quello linfatico. Per prevenire il rigor mortis, i tendini degli arti vengono recisi. Le palpebre vengono cucite così che l'occhio resti chiuso (in talune tecniche l'occhio viene asportato e sostituito da globi metallici).
Anche la bocca viene cucita per le labbra, ma solo al termine dell'otturazione di tutte le aperture del corpo con ovatta medicata. Tutte le chiusure sono poi sigillate, oggi con derivati siliconici, per prevenire la fuoriuscita di liquidi.
Nel campo delle scienze naturali la tecnica della tassidermia e imbalsamazione è largamente utilizzata al fine di permettere l’esposizione di animali in musei, scuole ed istituti di studio e ricerca.

E’ noto che nel mondo dei cacciatori la tassidermia è sistema finalizzato alla conservazione a scopo dimostrativo e di conservazione degli esemplari, o parti di essi, più belli ed importanti.

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